Incontri online? Meglio dal vivo

Claudio Palma - 18/01/2020 15:15 - Storie, Diario
Incontri online? Meglio dal vivoQuesto qui è un racconto inventato ma direi fin troppo scontato ed ovvio, una storia come tante tra le molte che parlano di incontri online. Forse anche a te sarà capitato di conoscere una donna online, sul web, su Internet! Oppure di conoscere un uomo, se sei una donna. Ma per me allora non era affatto scontato né ovvio, anzi negli incontri online o nel cercare una donna su Internet ci sono cascato ben tre volte.

Hai presente siti di incontri, chat online di incontri e roba simile? Non ti racconterò una di queste belle figure che ho fatto ma mi inventerò una storia basata su fatti che comunemente avvengono in questi casi, perché per la verità queste storie si somigliano tutte. Storie virtuali avvenute e che avvengono continuamente sul web, storie di incontri online e che, credetemi, non consiglio a nessuno perché una volta che ti incontri dal vivo scopri è è tutto diverso. Meglio cercarsi e conoscersi solo e sempre dal vivo, se e quando càpita. In altre parole evita di voler cercare e conoscere qualcuno online, sul web, su Internet: ci sono talmente tante occasioni nella vita comune che ti sfiorano e tu neanche te ne accorgi e te le lasci scappare.

Ok, la faccio breve, vengo al racconto, a questa storia di fantasia. Quello che conta poi è dimostrarti che è meglio tenersi alla larga da Internet quando si tratta di incontri online e di sentimenti.

Roma, estate, poco meno di 20 anni fa.
La incontrai online senza neanche rendermene conto di ciò che stava accadendo. Quando sei davanti al computer ti sembra che stai giocando a qualche games col mouse e con la tastiera. Sai quei giochi di ruolo dove uno deve dire la verità e l'altro deve indovinare che tipo sei. Davanti al computer non ti rendi bene conto che la persona dall'altra parte è veramente una persona in carne ed ossa. E poi quando si decide di telefonarsi il gioco continua, per cui alla fine online o per telefono cambia poco. E quindi uno poi ha fretta di incontrarsi, da vivo, live.

Al primo incontro live non fu amore. Neanche sesso.
Fu un atto dovuto, come dice chi vuole indagare. Ed infatti avevo bisogno di investigare, di approfondire, di scoprire di chi era quella voce intrigante ascoltata solo per telefono, di chi erano quegli occhi invitanti visti solo su foto, di chi era quel carattere a volte tenero a volte sensuale che mi colpiva diretto al cuore ed al sesso ogni volta che leggevo le sue email ed ogni volta che sentivo la sua voce telefonica.
La immaginavo snella, tenera con un carattere dolce e docile che diventava audace solamente dopo che ti eri guadagnato la sua fiducia. E quando meno te lo aspettavi ti sorprendeva con lampi di divertente esuberanza femminile che stuzzicavano l'orgoglio maschile e istigavano a volerla conoscere.
Eh già, strana cosa gli incontri sul Web, tutti uguali, chatti chatti, parli parli e ti immagini chissà cosa. E poi quando decidi di incontrarti dal vivo finisce sempre a "schifìo" e rarissime volte questi incontri vanno in porto.

E l'incontro avvenne ma... troppo presto. E rimasi stupito da tutta stà fretta per incontrarci. Non capivo se era smania di conoscersi o solo curiosità o solo per togliersi il dente e sbarazzarsi in fretta l'uno dell'altra e l'altra dell'uno.
- "La seconda che hai detto", disse ironico mio fratello, non mi ero accorto che stavo pensando ad alta voce. "Ma 'ndo vai?" mi chiese con stupore mio fratello.
- "Vado a... a conoscerla e... hai visto mai", gli risposi io.
- "Riguardo a -hai visto mai- sono d'accordo con te, ma per il resto lassa stà... Ma da quanto vi conoscete?".
- "Mah... da poco, ci siamo conosciuti sul web da..." iniziai a rispondere. Mio fratello non mi fece neanche terminare la frase:
- "Sul web? Su internet? Ma allora 'ndo vaiiii? Aripìjate" che tradotto dal dialetto romano all'italiano suona come "controllati, ritorna in te, riprenditi dall'eccessiva eccitazione".
Ma sinceramente io eccitato non lo ero proprio. Anzi, ero colto di sorpresa. La piacevole eccitazione c'era stata durante le intriganti e piacevoli chattate e telefonate e scambi di email. Ma ora? Ok, stavo andando da lei, a casa sua, ero già per strada. Ma ora? Così presto che cosa sarebbe potuto accadere? Cosa mi aspettavo che accadesse? Forse una scena tipo telenovelas? O un "9 settimane e 1/2"? O semplicemente un noioso zero-a-zero?
Mentre andavo da lei mi ritornavano in mente le parole di mio fratello ah Clà, ma che vuole questa qui da te?.
- "E che ne sò..." dissi ad alta voce mentre uscivo dalla mia auto, tanto che il parcheggiatore mi disse:
- "Dottò a me bastano pochi spiccioli".
- "Ah sì, ok... ecco tieni" risposi dandogli qualche moneta da 10 e 20 centesimi.

E mentre mi avvicinavo a casa sua, la immaginavo (...e dàgli!) esile, più o meno come la vedevo nelle foto che lei mi aveva inviato via email, timida come me, con un bisogno di affetto e di protezione che ero pronto a darle fin da subito, appena dopo aver bussato alla sua porta.
Ma non feci in tempo a bussare. Nel senso che, sì, arrivai davanti alla sua porta ma lei era già lì che mi attendeva, allora chiusi la porta dell'ascensore, mi girai verso di lei e vidi una tranquillissima sorridente e spigliata ragazzona, bella e procace e soda, infagottata da jeans attillato e camicetta aderente che a solo guardarla avrebbe fatto venire appetito a chiunque.
Beh forse ho esagerato, la camicetta non era poi così attillata, forse i jeans, ma non si vedeva nulla. Però si poteva tranquillamente immaginare.
Ma la cosa che bloccò quasi tutte le mie funzioni vitali, comprese salivazione aerazione ventilazione e gsm del mio ericsson t29 (o t29 non ricordo) ...e altre cose che non vi dirò, fu ciò che lei mi disse quando voltai lo sguardo la prima volta su di lei.
- "Eeeeehiiii Ciaaaaaoooooo!!!!!!!!", spero di aver messo tutti gli esclamativi e le vocali che udii in quel momento.
E mentre diceva questo, vidi la sua (ammetto) non poco invitante figura di donna, tutt'altro che esile timida e tutte quelle idee che mi ero fatto, appoggiata placidamente sul battente della porta.

Dunque. Un attimo. Riepiloghiamo... ho un improvviso vuoto di memoria. Arrivo davanti la sua porta, chiudo l'ascensore, anche se già sento i suoi occhi che mi guardano, poi mi rigiro verso di lei... Ecco, sì, ora ricordo. Scusate ma avevo parzialmente rimosso.
Ora ricordo, lei, bella, gli occhi suoi brillanti e intriganti, quasi penetranti, la sua presenza forte, decisa, sfacciatamente sexy anche se poi era vestita normalmente, men che meno timida o docile... tutt'altro... e quell'essere appoggiata sul battente dalla porta di casa sua, e quel "Eeeeehiiii Ciaaaaooo!!!!!!!!" che mi fece ricredere su tutta la mia ipotesi di esilità o timidezza o protezione o altre baggianate di idee che mi ero fatto. Al che, mi par di ricordare che dentro di me iniziò a montare una rabbia. Ed ebbi come una sensazione di un déjà vu, come se quella storia internettiana fosse stata già vissuta, ma forse lo era, forse non era la prima volta che mi capitava una avventura sul web, anzi una disavventura.

Brutta cosa Internet. Eh sì, lo sò. Sembra una frase scontata, ma Internet maschera la verità. Spesso. Anzi di più. Più ti sforzi di essere te stesso, di mostrarti così come sei e più Internet fa sembrare agli altri cose sbagliate su di te.
Lei era lei, sicuramente aveva cercato di essere lei nelle telefonate e nelle email.
E io? Sì, anche io ero io, anche io avevo cercato di essere me stesso. Ma ora come ora, mi dico, forse avrei dovuto sforzarmi di mantenere ancora per un po' quell'incontro solo online, nei limiti internettiani, conoscersi online mooooolto di più, forse avrei dovuto rifiutare quell'incontro live. E comunque troppo presto live, con le nostre polveri ancora non ben accese e con mille dubbi reciproci.

Brutta cosa Internet. E' raro che ti dia qualcosa di reale e di corrispondente alla realtà, nonostante i buoni propositi che uno ci mette.
Meglio approfittare della vita quotidiana con gli incontri casuali che la vita ti propone, incontrarsi e conoscersi dal vivo cercando di attaccare discorso. Senza chat, senza email, senza Facebook o Whatsapp tra le palle, tutti pseudo-social che non servono ad un bip di niente, anzi ci danneggiano dentro e fuori. Meglio direttamente dal vivo, approfittando degli incontri casuali per strada, a tu per tu, occhi negli occhi, vis-à-vis. Meglio l'incontro reale, lo scontro frontale, meglio il cozzo per strada, in mezzo alla gente, meglio la conoscenza schietta e visiva. Quando sei dal vivo, a tu per tu, tu vedi la mia espressione, io vedo la tua espressione, vedo le tue emozioni e tu vedi le mie. A quel punto ci si piace o ci si manda a quel paese e amici come prima. O sconosciuti come prima. A quel punto o baci o schiaffi. Ma occhi negli occhi è meglio. Dal vivo. Dal vero. Ma il tutto senza alcuno scambio via email o via internet o telefono. Fermarsi per strada ed incontrarsi direttamente dal vivo, una due tre volte o di più. Poi ci si piace o ci si manda amichevolmente affanbulo e amici come prima.
In un incontro faccia a faccia dal vivo, non diremmo in completa libertà quanto ci viene da dirci su Internet o per chat o per email o anche per telefono ma senza prima conoscerti dal vivo.
Dal vivo si è spontaneamente veri. Ci si guarda in faccia. Ci si conosce a fondo, sul serio, in ogni angolo e pertugio, ci si spiega meglio.
E ci si rispetta di più. Ed anche questo è importante: rispetto! Aldilà di come andranno le cose.
Dal vivo non occorre chattare, inviare mail, telefonare, non occorre neanche parlare. Spesso basta guardarsi negli occhi per capire tutto. Gli occhi sono trasparenti, lasciano vedere cosa c'è dentro di noi.
Occhi negli occhi. Gli occhi sanno parlare meglio delle parole.
Sguardo nello sguardo. Lo sguardo arriva dentro l'anima.
Se tu mi guardi io so se tu sei per me.
Se io ti guardo tu sai se io sono per te.
E se invece no, allora no, ok, fa niente. Ciao, vai con Dio.
E se invece sì, a questo punto e solo ora, possiamo anche "sentirci" online su chat o per telefono o su Whatsapp o su Facebook o sugli altri giochetti scemi pseudo-social.

Eravamo rimasti a...
...ehm... ah sì, a quando io sono arrivato davanti alla sua porta e lei mi accoglie con un "Eeeeehiiiii!!!!!!" ed io che rimango di sasso.
Guarda per me questo incontro, in questa storia inventata, può finire qui. Del resto non saprei come far continuare questa storia.
Potrei continuare a descrivere la mia rabbia e la mia difficoltà nel dissimularla. Eravamo rimasti qui, no?
Rabbia perché... vedevo che lei non era come pensavo. E vedevo che lei si stava accorgendo che non ero come pensava. Grazie al piffero: la prima volta ci siamo incontrati online, su Internet. Su internet gli incontri sono virtuali. TUtt'altra cosa è vedersi di persona.
Brutta cosa Internet.

E poi? Poi tornai a casa.
Ed appena a casa, mi venne a trovare mio fratello mi disse: "Vabbè Clà, non ti chiedo nulla: c'hai 'na faccia... Dài annàmose a fa' 'na pizza e un "Est Est Est" in trattoria qui sotto casa, dài, andiamo!".

Tanto per fare un confronto, ammesso che ti va ancora di leggermi. Ti racconto brevissimamente un incontro casuale che capitò ad un mio amico per strada. Casuale per modo di dire, io non credo al caso.
Ecco quello che mi raccontò.
Accadde alle ore 7:30 del mattino, alla fermata del bus. Intorno al 1990, senza cellulari né Internet.
A quella fermata incontrai di nuovo la solita donna, mora, vestita con gusto ed eleganza ma senza eccessi. Io, timidissimo, non le dissi nulla ma ogni tanto i nostri sguardi si incontravano. Le guardai le mani per vedere se aveva anelli :-) ...che scemo, lo so ma mi viene spontaneo fare così non so perché. Entrai in autobus, lei dietro di me, mi scelsi un posto in piedi attaccato ad uno degli "appositi sostegni". E vidi lei che si mise accanto, vicino a me. Occhi negli occhi. Mi venne spontaneo sorriderle, e così fece lei.
- "E' da un po' che ci incontriamo sul 58", mi fece lei (il bus 58 di Roma che andava a piazza S.Silvestro e che ora non c'è più)
Ed io le risposi che sì, erano varie volte che ci incontravamo ed io l'avevo notata da tempo.
E fu così che ci piacemmo subito e la nostra storia durò per vari anni.


Ecco. Quest'ultimo è l'incontro ideale. Non il primo.
Per cui lascia perdere Internet, usalo solo per lavoro o per usare i siti istituzionali o il sito della tua banca. Tutto il resto fallo senza internet.
Ed ogni tanto esci e guarda il sole :-)

Copyright 2020 Claudio Palma - tutti i diritti riservati
Claudio Palma - 18/01/2020 15:15

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