
Molti di noi, me compreso, quando si parla di come fare carità , la fanno al primo che ce la chiede, senza pensarci troppo su. Ma bisognerebbe capire come fare carità e, soprattutto, a chi fare la carità . Senza accorgercene, spesso facciamo beneficienza facendo elemosina a chi si finge povero. Ti sembra strano che possano esistere i finti poveri? Oltre ai veri poveri purtroppo, che sono coloro che meritano sul serio la nostra solidarietà , esistono anche coloro i quali hanno scoperto che chiedere la carità in un posto della città molto frequentato sia un lavoro molto redditizio. Personalmente, facendo la carità a chi ha già soldi, mi pare quasi di fare un torto a chi non ne ha affatto, a chi mangia si e no una volta al giorno e magari è anche senza tetto. Ed ecco perché ogni volta che faccio carità , elemosina, beneficienza o come vuoi definirla, cerco di non farla ai finti poveri. Certo, la povertà è una cosa tragica, lo so. Ma in tal caso potremmo anche dire poveri ma ricchi. Tranquillo, ora ti spiego.
Lo so che povertà è un concetto relativo, nel senso che ci sono vari livelli di povertà . Ma ovviamente io intendo riferirmi a coloro i quali non hanno veramente nulla. Al contrario della storia di un tizio che ora vado a raccontarti.
Questa è la storia di un signore che un giorno si mise a chiedere la carità , come tutti i poveri, seduto sul marciapiede della via dove abito a Roma. Un quartiere molto affollato, ricco di negozi e di gente che viene a fare shopping in tutti i mesi dell'anno. Davanti a lui un cartello con su scritto il motivo della sua scelta: aveva perso il suo negozio a causa dell'esose gabelle che dovette pagare ad Equitalia....
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